Heidegger e il mal di Grecia della Germania che vorrebbe essere Sparta Corrado Guzzanti dice che quando i tedeschi non capiscono una cosa finiscono sempre per invadere la Polonia. La battuta ci può stare poiché segnala (anche involontariamente), nella costituzione profonda dell’essere germanico, una rigidità schematica di natura recriminatorio-aggressiva. Inutile macerarsi oltremisura sul fatto che la Germania tende a germanizzare il mondo intorno a sé (Umwelt, direbbe Massimo Cacciari) e che l’idealtipo del germano resta un inguaribile romantico (tendenza olio su tela di Caspar Friedrich con “Viandante sul mare di nebbia” in redingote) anche mentre presidia la torretta d’un campo di prigionia. Alessandro Giuli 26 LUG 2012
Scuole chiuse a settembre? Magari Che occasione ha perduto il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. L’impareggiabile privilegio di rispondere “arrangiatevi, era ora!” alle recriminazioni di sindaci e governatori provinciali assaliti dal timore che in settembre numerose scuole restino chiuse per mancanza di fondi. Profumo ha preferito rassicurare – immaginiamo noi – in omaggio a un mal riposto senso del pudore nei confronti del diritto costituzionale all’istruzione. Alessandro Giuli 25 LUG 2012
C’è un modo per capire dove andranno gli ex di An. Follow the Money Per capire dove (non) andranno gli ex colonnelli di Gianfranco Fini in Alleanza nazionale, poi pretoriani di Silvio Berlusconi nel Popolo della libertà, non bisogna incorrere nell’errore di sopravvalutare le pur legittime questioni ideali, o le differenze ideali fra gli attori sulla scena. Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa, un tempo soprannominati i “berluscones” dagli avversari interni, sono da sempre i due grandi amministratori del potere postmissino: la loro vecchia corrente liberal-conservatrice, Destra protagonista, ha goduto di una maggioranza solida dentro al partito. Leggi Che fare alla destra del Cav. di Alessandro Giuli - Leggi Il manifesto degli ex An per salvare il Pdl dal gran ritorno del Cav. di Salvatore Merlo Alessandro Giuli 19 LUG 2012
Lo spettro di An Che fare alla destra del Cav. Che fare a destra del Cav. L’esperienza degli ultimi anni dice che, in mancanza di un disegno politico coerente, un destino erratico attende i protagonisti delle alzate d’ingegno ispirate dal diritto a secedere dal Pdl. Gianfranco Fini, per citare l’esempio più fragoroso, era mosso da un’ambizione politicista senz’altro legittima ma ha finito per costruirsi un principato personale in sedicesimo (Futuro e libertà), incollato com’era alla poltrona della presidenza di Montecitorio. Leggi Il manifesto degli ex An per salvare il Pdl dal gran ritorno del Cav. di Salvatore Merlo Alessandro Giuli 18 LUG 2012
Nella mano di Bonucci che censura Balotelli c’è l’essenza dei bulli buoni Lo Spiegel ha torto marcio, quando si augura che l’ormai nota istantanea di Leonardo Bonucci e Mario Balotelli non diventi il dagherrotipo-padre degli Europei, la foto sigillo di quella che solo ai teutonici (e ai loro pallidi seguaci anche italiani) può apparire come una brutta sceneggiata di rancori mal sopiti e scomposti. La verità è all’opposto: il gesto di Bonucci era, sì, un modo per proteggere da se stesso l’ombroso Balotelli dopo il suo gol all’Irlanda, era al contempo l’affermazione nitida del principio d’autorità. Alessandro Giuli 21 GIU 2012
Geometrica potenza del partito Rep. Se in Italia c’è un potere forte che non patisce l’usura degli anni di crisi, questo è il Gruppo Espresso-Repubblica. Con tutta la sua geometrica potenza di fuoco ideologico, con tutto il suo peso lobbistico-industriale, come del resto ci ricorda anche la versione europea del Wall Street Journal, quando paragona l’influente vitalità dei gruppi d’interesse editoriale italiani (Rcs compresa) alle fatiche del tecno-governo Monti nel rimanere aggrappato alla ruota del consenso popolare. Alessandro Giuli 12 GIU 2012
La discarica che è in noi Villa Adriana se la caverà, è inimmaginabile che il governo autorizzi la mostrificazione di un patrimonio storico e spirituale com’è la dimora adrianea. E se le cose andranno come devono andare, la disputa intorno alla discarica di Corcolle ci regalerà soltanto le dimissioni di Andrea Carandini dal Consiglio superiore dei Beni culturali. Un vantaggio per tutti: meritato otium per l’archeo-star cui dobbiamo memorabili scoperte sul Palatino, un po’ di tregua per noi che abbiamo dovuto assistere alle sue recenti involuzioni egolatriche a mezzo stampa. Alessandro Giuli 25 MAG 2012
La bancarotta Il fallimento di Gianfranco Fini Avanti così e di lui resterà soltanto l’abbronzatura dal colore autunnale. Un testa di moro sempre fuori stagione, unico elemento di continuità nella carriera politica di Gianfranco Fini da Bologna: l’attuale terza carica dello Stato, già fascista del 2000 con vent’anni d’anticipo, poi berlusconiano atipico, quindi terzopolista con Pier Ferdinando Casini; e oggi relegato nella terra di nessuno, senza nemmeno il preavviso, dal più svelto genero di Caltagirone. Leggi Una domanda a Fini, l'uomo con la cravatta dal colore del cane in fuga di Pietrangelo Buttafuoco Alessandro Giuli 13 MAG 2012
I veri partiti e il loro gioco duro La fiammata politica di ieri – il Pd che minaccia cazzotti contro il governo sul lavoro, il governo che ribadisce la propria inesorabilità a fronte di partiti impopolari, i sindacati confederali che tornano concordi sullo sciopero contro la riforma delle pensioni – ha certo a che vedere con le amministrative in vista. Ma è anche figlia di tendenze esplosive sempre meno latenti nella maggioranza tripartita e nei poteri colleterali al Palazzo. Non c’è solo la decostruzione del bipolarismo, tra gli effetti del recente mezzo accordo sulla legge elettorale. Alessandro Giuli 29 MAR 2012
Capire la storia dell’art. 18 La giunta tecnocratica va avanti, risoluzione strategica del Quirinale A giudicare dallo stallo delle trattative tra governo e sindacati sul mercato del lavoro, è ancora possibile che l’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori resti confinata nel retrobottega dell’inattuale. La parola stallo non va necessariamente intesa in senso negativo: secondo alcuni osservatori sarà più difficile per la Fiom-Cgil scioperare contro uno “stallo” negoziale, e non contro un accordo ritenuto infausto ed esibito come un magnete per mobilitare energie di protesta. Alessandro Giuli 25 FEB 2012